Ha preso il via a San Vito Lo Capo il Campionato del mondo di cous cous, il Bia Cous cous world championship, il momento centrale del Cous Cous Fest: una gara tra chef internazionali all’insegna dello scambio e dell’integrazione. Quest’anno sono 8 le squadre di chef in gara provenienti da: Argentina, Brasile, Costa d’Avorio, Francia, Italia, Marocco, Palestina e Tunisia. Le sfide del Campionato, promosso da Bia CousCous, azienda produttrice di cous cous da oltre 15 anni al fianco del festival, si svolgeranno fino a sabato 24 settembre in piazza Santuario quando verrà proclamato lo chef vincitore della 25^ edizione. All’insegna dello slogan “Love never stops” il festival riunisce, a San Vito Lo Capo, paesi e culture diverse per promuovere la pace, lo scambio e la multiculturalità per una dieci giorni di appuntamenti, sfide di cucina, degustazioni, concerti e incontri culturali.
Il Cous Cous Fest, il festival internazionale dell’integrazione culturale, è organizzato dall’agenzia Feedback, in partnership con il Comune di San Vito lo Capo, il sostegno della Regione Siciliana, dei main sponsor Bia CousCous, Conad ed Electrolux e degli official sponsor UniCredit, Tenute Orestiadi e Amadori. La direzione artistica è invece di Massimo Bonelli, già direttore artistico del Concerto del Primo Maggio di Roma e della sua iCompany.
“Siamo al fianco del Campionato del mondo perché il nostro cous cous è esportato in 50 Paesi – ha spiegato Luciano Pollini, Ceo di Bia CousCous – e da sempre abbiamo a cuore il tema dell’internazionalizzazione. Questo è un elemento che caratterizza tutta la nostra lavorazione: non solo la produzione di cous cous tradizionale, di grano duro, ma anche i cous cous realizzati con cereali diversi come il farro, o l’integrale arrivando fino ai gluten free e quindi mais, riso. Un prodotto, quindi, che entra nelle cucine di tutto il mondo, salubre, sostenibile e capace di intercettare le esigenze più diverse”.
La Francia gareggia con il parigino Massi Augustin, chef al ristorante “Mama del Mundo”, che presenterà la ricetta di “Couscous chérie Coco” mentre Issouf Sanogo, della Costa d’Avorio, preparerà “ll cous cous non ha “un” colore”, a base di polpo e calamari. La Tunisia schiera la chef Aissi Hajer con “Chicchi d’oro del Sahara”, una rivisitazione del cous cous tradizionale con vitello e verdure, l’Italia gareggerà con il marchigiano Pierpaolo Ferracuti, chef e patron del ristorante “Il Retroscena” vincitore del Campionato italiano di cous cous con una panzanella mediorientale: cous cous con gambero e gazpacho. Per il Brasile in gara Christophler Zuza Cabicieri che presenterà un cous cous al latte di tigre e anacardi con moqueca di ricciola allo zafferano mentre il Marocco è rappresentato da Badr Benjelloun e dalla sua ricetta “Coustilla” in cui si fondono i grandi classici della cucina marocchina, il cous cous e la pastilla. La Palestina gareggia con Shady Hasbun e “Il cous cous che voleva essere un falafel”, una polpetta fritta di cous cous e ceci con salse mediorientali; la chef Lola Macaroff, infine, rappresenterà l’Argentina cucinando il “Cous cous patagonico”.
Ad assaggiare i piatti ci sono due giurie: una tecnica, formata da esperti di cucina (Enzo Vizzari, direttore e curatore delle guide de L’Espresso “I Ristoranti d’Italia” e “I Vini d’Italia”, Fiammetta Fadda, giornalista enogastronomica e volto di “Chef per un giorno” e “Cuochi e Fiamme” su La7 e Chiara Maci, una delle più conosciute blogger italiane di cucina) guidati da Paolo Marchi e una popolare. Infatti anche il pubblico partecipa alle sfide: basta acquistare i ticket per degustare i piatti, abbinati ad etichette siciliane, e votare le ricette. Il festival quest’anno si avvale della media partnership del Giornale di Sicilia, Tgs ed Rgs del gruppo editoriale Ses, di Rai Isoradio e di All Food Sicily.
A condurre tutti gli appuntamenti del festival Federico Quaranta, conduttore Rai e voce della trasmissione radiofonica Decanter, la giornalista del Tg2 Rai Marzia Roncacci, Andy Luotto e Valentina Caruso, giornalista di Sky Sport.