Make Cous Cous not War

È il 1998 quando, sul finire dell’estate, una piccola cittadina della provincia di Trapani ospita una manifestazione dedicata al cous cous, piatto tipico del territorio, molto diffuso nell’area del Maghreb, ma quasi del tutto sconosciuto nel resto d’Italia. Obiettivo della rassegna è quello di celebrare un ingrediente povero, radicato nell’area mediterranea, attraverso una gara internazionale capace di aggregare, nel nome del cous cous, popoli, storie, tradizioni, culture e religioni differenti.

Nasce così il Cous Cous Fest, rassegna di enogastronomia del Mediterraneo che ha reso San Vito Lo Capo capitale mondiale del cous cous, dell’accoglienza e della multiculturalità. Un’avventura cominciata 25 anni fa della quale nessuno avrebbe mai immaginato un’evoluzione così sorprendente.

Edizione dopo edizione, l’evento si consolida come festival dell’integrazione culturale, trasformando negli anni i granelli della semola di cous cous in simbolo di pace, in occasione per celebrare la fratellanza tra i popoli ma, anche in strumento di promozione culturale e turistica per un territorio di ineguagliabile bellezza. Più di duecento chef provenienti da diciassette nazioni diverse si sono dati appuntamento a San Vito Lo Capo da quel lontano 1998 e oltre centocinquanta ricette sono state presentate, nel corso degli anni, al campionato del mondo di cous cous che oggi ospita ben dieci delegazioni provenienti da quattro continenti.

Il programma della manifestazione si è ampliato abbracciando non soltanto appuntamenti enogastronomici ma anche culturali, musicali e di spettacolo e offrendo un qualificato palinsesto di eventi e attività. Anno dopo anno San Vito Lo Capo diventa tappa obbligata per i più importanti chef stellati ma anche per i grandi brand, le più prestigiose testate giornalistiche, i più quotati esperti di enogastronomia e tanti personaggi di spicco della cultura. E poi i live show che hanno visto alternarsi sul palco di piazza Santuario più di 150 artisti di fama mondiale: in principio i fuoriclasse della world music e poi star della musica italiana e internazionale come i Negramaro, Francesco De Gregori, Pino Daniele, Fiorella Mannoia, Goran Bregovic, Khaled e moltissimi altri ancora. Ecco così che, granello dopo granello, il Cous Cous Fest è diventato la casa di migliaia di persone, un luogo dall’atmosfera magica che cattura, ammalia e ruba il cuore di chi lo visita.

Gli Ambassador

Con la loro vita e attività sono testimonial viventi del festival e dei suoi valori. Eccovi gli Ambassador del Cous Cous Fest, personaggi che hanno San Vito Lo Capo nel cuore.

Filippo La Mantia

Ambassador dal 2019

La sua vita è legata a doppio filo con San Vito Lo Capo, cittadina che ha dato il via alla sua carriera e dove ha scoperto il cous cous, piatto che lo accompagnerà per tutta la vita e al quale lo lega un rapporto speciale. Folgorato dall’incocciata della semola e dai riti della sua preparazione, ha portato il cous cous in giro per il mondo, inserendolo sempre nei menu dei suoi ristoranti e diventando il testimonial di San Vito Lo Capo e dei simboli legati a questo piatto come la condivisione, l’ospitalità e lo stare insieme. Il cous cous, insieme al Cous Cous Fest, che ha visto nascere, fanno parte della sua vita e lo vedono messaggero entusiasta dei valori e della filosofia del festival nella sua attività lavorativa e nella relazioni con opinion leader, giornalisti e viaggiatori.

Andy Luotto

Ambassador dal 2019

Attore, chef ed artista poliedrico, nutre un profondo affetto per San Vito Lo Capo. Da anni ospite del Cous Cous Fest, con la sua attività è testimonial del festival a cui è profondamente legato e che considera una parte di sé. Alla manifestazione sanvitese ha dedicato un emozionante video messaggio in cui esprime i suoi sentimenti nei confronti di San Vito Lo Capo e del festival che ha definito “dieci giorni di totale felicità e bellezza” e in cui racconta l’atmosfera di integrazione, pace e amicizia tra i popoli che la rassegna da anni promuove e di cui Luotto è appassionato ambasciatore.

Marzia Roncacci

Ambassador dal 2020

È uno dei volti di spicco della seconda rete nazionale, dove da anni conduce il telegiornale e trasmissioni di approfondimento delle quali è disinvolta padrona di casa. Più volte premiata per la sua brillante carriera di giornalista Rai, Marzia Roncacci da diversi anni è ospite del Cous Cous Fest del quale è stata conduttrice e componente della giuria tecnica ma anche attenta cronista che negli anni ha dato voce al festival, ai suoi protagonisti e al meraviglioso territorio di San Vito Lo Capo. Con la cittadina e i suoi abitanti è legata da un rapporto unico di amicizia e affetto che ha sempre manifestato sia nella sua vita che nella sua attività professionale.

Federico Quaranta

Ambassador dal 2020

È uno dei protagonisti del Cous Cous Fest quasi dalle origini. Attento conoscitore e divulgatore del patrimonio enogastronomico del nostro Paese, ha raccontato nei suoi programmi le bellezze, la storia e le eccellenze di San Vito Lo Capo e del festival internazionale di cui è appassionato testimone. Che sia sulle onde radio della sua trasmissione Decanter o sulle reti Rai o in giro per l’Italia che visita in lungo e in largo per la sua attività professionale, San Vito Lo Capo ha sempre fatto parte dei suoi racconti conquistando un posto speciale nella sua vita.

Il Palmares

I vincitori del Campionato del Mondo di Cous Cous dal 1998


2022

ITALIA

Pierpaolo Ferracuti
E’ l’Italia con Pierpaolo Ferracuti, il marchigiano chef e patron del ristorante stellato “Il Retroscena” di Porto San Giorgio (Fermo) ad aggiudicarsi il Bia cous cous world championship, il Campionato del mondo di cous cous che ha visto confrontarsi a San Vito Lo Capo chef di 8 Paesi (Argentina, Brasile, Costa d’Avorio, Francia, Italia, Marocco, Palestina e Tunisia) in occasione della 25\esima edizione del Cous Cous Fest

2021

ROMANIA

Claudia Catana
È la Romania, alla prima partecipazione al festival, con la chef Claudia Catana ad aggiudicarsi il Campionato del mondo di cous cous. La sua ricetta dal titolo “La Transilvania incontra il cous cous”, a base di carrè di agnello, rabarbaro, bacche di olivello spinoso, cipolla bianca, tuorli d’uovo, panna acida e alloro ha conquistato il palato della giuria tecnica presieduta dalla blogger romano-americana Eleonora Baldwin.

2020

Edizione saltata

causa pandemia

2019

SENEGAL

Mareme Cisse
Mareme Cisse, senegalese di Dakar in gara con il suo figlio maggiore, Falilou Diouf, da cui prende il nome la sua ricetta, couscous di Falilou, è stata la più apprezzata dalla giuria tecnica, tra quelle di Israele, Italia, Marocco, Palestina, Stati Uniti, Tunisia e il team dell’Unhcr, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati.

2018

TUNISIA

Nabil Bakouss, Youssef Abdelli, Lamjed Hosn
È la Tunisia il paese vincitore del Campionato del mondo del cous cous 2018. La ricetta tunisina “Mare Nostrum” degli chef Nabil Bakouss, Youssef Abdelli e Lamjed Hosni (un cous cous al gambero rosso, harissa grigliata e hummus al finocchietto) ha convinto la giuria tecnica “per l’originalità con cui ha interpretato questo piatto millenario”.

2017

ANGOLA

Helt Araújo, Ricardo Braga
È l’Angola il paese vincitore del Campionato del mondo del cous cous 2017. La ricetta degli chef Helt Araújo e Ricardo Braga (un cous pesce con muamba di denden e gamberi rossi di Mazara, filetto di triglia grigliata, spolverata con gamberetti secchi e bruchi tostati) ha convinto la giuria tecnica. Una storia di passione e di riscatto quella dei due chef, che si sono formati e hanno iniziato a lavorare in Portogallo e in Spagna e poi tornati in Angola per lanciare il ristorante Xé-Nu nella capitale Luanda.

2016

PALESTINA

George Suheil Srour, Elias Bassous
È la Palestina il paese vincitore del Campionato del mondo del cous cous 2016. La ricetta degli chef Elias Bassous e George Srour è risultata la preferita dalla giuria tecnica. Secondo la giuria il cous cous palestinese con finocchio e melograno crumble servito con filetto di orata alla griglia su un letto di coulis di finocchio e una spolverata di sommacco selvaggio infuso in olio d’oliva, “è di immediata comprensione pur avendo una struttura di molti sapori; è armonioso, equilibrato, molto godibile e in sintonia con il tema del Cous Cous Fest”.

2015

ITALIA

Rocco Pace, Stefano De Gregorio

2015

MAURITIUS

Vinod Sookar
Italia e Isole Mauritius vincono a pari merito la gara internazionale di cous cous, momento centrale della 18\esima edizione del Cous Cous Fest. In squadra per l’Italia il sanvitese Rocco Pace e Stefano De Gregorio, di Busto Arsizio (Varese) che hanno preparato la ricetta “Oro rosso”, un cous cous con zuppa di pesce misto di scoglio e maionese di gambero rosso di Mazara. Le Isole Mauritius, al debutto al festival, si sono imposte invece con Vinod Sookar, chef del ristorante “Al fornello da Ricci”, a Ceglie Messapica (Brindisi) in gara con un cous cous con gamberi al curry e lemon gras cotto in vetro.

2014

ITALIA

Andrea Provenzani, Giuseppe Salmeri
L’Italia vince tutto. Per la prima volta nella storia del Cous Cous Fest la squadra azzurra vince sia il premio miglior cous cous assegnato dalla giuria tecnica che quello attribuito dai giurati popolari. La ricetta di Andrea Provenzani e Giuseppe Salmeri – milanese il primo ha conquistato proprio tutti, il palato tecnico e quello della gente comune, con una preparazione dal titolo “La mia Sicilia”, a base di ricciola, cipolle al Marsala, pesto al finocchietto, pistacchio e limone, latte di mandorla e polvere di caffè.

2013

ISRAELE

Boaz Cohen, Ronny Basson
Israele vince il premio giuria tecnica, offerto da Unicredit, del Campionato del mondo. La ricetta vincente è intitolata “Harmony” ed è stata proposta da due chef di Gerusalemme, Boaz Cohen e Ronny Basson. A sbaragliare gli altri 8 paesi partecipanti – Costa d’Avorio, Egitto, Italia, Marocco, Palestina, Senegal, Tunisia e, per la prima volta nella storia della rassegna, gli Stati Uniti –  è stato un cous cous con purè di ceci con burro di lavanda e dentice ricoperto da una crema di melanzana affumicata e spolverato con salsa di cocco e erba di limone.

2012

FRANCIA

Alice Delcourt
La Francia torna a vincere il premio giuria tecnica, offerto da Unicredit, del Campionato del mondo. La ricetta di cous cous con agnello brasato con cipolle al miele, uvetta, mandorle e spezie, preparata dalla chef Alice Delcourt, chef patron del ristorante “Erba brusca” di Milano, è stata la più votata dalla giuria guidata da Paolo Marchi. E’ il secondo anno di seguito che la chef conquista il premio più ambito della competizione, alla quale hanno partecipato nove paesi, Costa d’Avorio, Egitto, Francia, Israele, Italia, Marocco, Senegal e Tunisia.

2011

FRANCIA

Alice Delcourt
La Francia è il paese vincitore del premio giuria tecnica, offerto da Unicredit, del Campionato del mondo con la ricetta di sgombro affumicato su un cous cous di frutta ed erbe, preparata dalla chef Alice Delcourt. Nove i paesi in gara: Costa d’Avorio, Egitto, Francia, Israele, Italia, Marocco, Senegal e Tunisia. La giuria tecnica, formata da giornalisti, chef ed esperti di cucina internazionali è stata guidata da Paolo Marchi. 

2010

TUNISIA

Haier Arouie, Msoughi Alì
La Tunisia è il paese vincitore del premio, offerto da Electrolux Professional e assegnato dalla giuria tecnica, guidata da Edoardo Raspelli, della tredicesima edizione del Cous Cous Fest con una ricetta di cous cous di agnello, preparata dagli chef Hajer Arouie e Msoughi Alì. La ricetta, con agnello e ceci, uva sultanina, uva passa, peperoni, patate, zucchine e pomodoro, ma anche peperoncino e curcuma è, secondo la motivazione della giuria tecnica, “un piatto armonioso e opulento con qualche garbato elemento innovativo a formare un eccellente cocktail di colori e sapori”.

2009

ITALIA

Enrico Bricarello, Vincenzo Caradonna, Giuseppe Favaloro
L’Italia è il vincitore della dodicesima edizione del Cous Cous Fest. Con una ricetta di cous cous di pesce con finocchietto selvatico e medaglione di mostella, gli chef sanvitesi Giuseppe Favaloro e Vincenzo Caradonna, insieme al torinese Enrico Bricarello, selezionato durante l’anteprima dell’evento a giugno, hanno vinto il premio,  offerto dal Banco di Sicilia e attribuito dalla giuria tecnica, guidata da Edoardo Raspelli. Secondo il giudizio degli esperti il piatto italiano è stato apprezzato per la “semplicità, la linearità e un’esecuzione che ha rispettato al meglio terra, territorio e tradizione.”  

2008

COSTA D'AVORIO

Abibata Konatè
La Costa d’Avorio è il paese vincitore dell’undicesima edizione del Cous Cous Fest. La ricetta di vitello in un letto di attieké,  il cous cous ivoriano di manioca, preparata dalla chef Abibata Konatè – conosciuta come Mama Africa – è stata eletta vincitrice, tra le otto partecipanti, dalla giuria tecnica internazionale. Alla Costa d’Avorio è andato anche il premio del pubblico, assegnato dai dieci componenti della giuria popolare. La ricetta vincitrice, preparata con spezzatino e costolette di vitello, peperoncini ivoriani, carote e zucchine in un brodo di carne, è stata premiata dalla giuria in quanto “trasmette l’immagine di un piatto autenticamente popolare con un’esecuzione tradizionale bene equilibrata sotto ogni aspetto.”

2007

ISRAELE

Ronny Basson
È Israele il paese vincitore della decima edizione del Cous Cous Fest. Il piatto che ha conquistato il palato della giuria, presieduta da Stefano Bonilli, è quello cucinato secondo l’antica ricetta di re Salomone, con tonno rosso alla purea di zucca e ceci e salsa di pomodori e melanzane siciliane. A firmare la ricetta lo chef Ronny Basson, figlio d’arte del celebre chef Moshe Basson, proprietario a Gerusalemme del rinomato ristorante “Eucalyptus”. Secondo la motivazione della giuria, il cous cous presentato in concorso “è stato eseguito in modo tecnicamente perfetto, con equilibrio di sapori, originalità di ingredienti e modernità di concezione”.

2006

COSTA D'AVORIO

Abibata Konatè, Mimmo Castiglia
La Costa d’Avorio ha vinto la nona edizione del Cous Cous Fest. Il cous cous preparato con l’attiekè, la tipica semola di manioca ivoriana, da Abibata Konatè, conosciuta come Mama Africa, si è aggiudicata il primo premio della gara gastronomica internazionale alla quale hanno partecipato otto paesi: Algeria, Costa d’Avorio, Israele, Italia, Marocco, Senegal, Palestina e Tunisia. Il cous cous di Abibata, a base di pesce persico, pesce per brodo, pomodori maturi, crostacei, melanzane, peperoni ivoriani e olio di palma, preparato insieme allo chef Mimmo Castiglia, è stato il più votato dalla giuria di giornalisti, presieduta da Davide Paolini.

2005

ALGERIA

Sidali Lahlou, Tohuria Chabi
È l’Algeria il paese vincitore dell’ottava edizione del Cous Cous Fest con un piatto di cous cous di orzo biologico con verdure. La giuria internazionale, presieduta da Davide Paolini, ha scelto il piatto algerino, preparato dagli chef Sidali Lahlou e Tohuria Chabi, perché “coreografico, di grande impatto, gradevole, con i segni dei prodotti utilizzati evidenti, quasi a voler comunicare con la vista ciò che avrebbe poi incontrato il gusto. L’uso dell’orzo biologico è un altro segno di originalità e ricerca così come il sapore di terroir che rimane in bocca. Armonico, ben equilibrato, si distacca dagli altri cous cous”. E’ la prima volta che l’Algeria conquista il primo premio.

2004

TUNISIA

Arroum Mimoum, Messai Abdallah
È la Tunisia la nazione vincitrice della settima edizione del Cous Cous Fest di San Vito lo Capo. Alla manifestazione hanno partecipato delegazioni provenienti da 8 Paesi: Palestina, Israele, Costa d’ Avorio, Marocco, Senegal, Algeria, Italia e Tunisia. I due chef tunisini,  Arroum MimounMessai Abdllah, hanno presentato un cous cous preparato con agnello, rape, patate, zucchine e l’immancabile harissa di peperoncino che ha sbaragliato la concorrenza. La giuria, presieduta da Enzo Vizzari,  curatore delle Guide de L’Espresso, ha definito il piatto vincitore “un cous cous classico, nel solco della tradizione, ma niente affatto semplice nè banale, grazie alla perfetta esecuzione nell’incocciata della semola, la cottura degli ingredienti e all’equilibrio di sapori, umori e aromi e di quello che nell’immaginario collettivo è il cous cous per antonomasia”. 

2003

MAROCCO

Kahadija Bensdira, Naja Boukhari
Il Marocco è il Paese vincitore della sesta edizione del Cous Cous Fest. La ricetta vincitrice, preparata dalle chef Kahadija Bensdira e Naja Boukhari, si è imposta tra gli otto Paesi in gara in quanto “piatto di grande complessità e armonia di sapori, dal reale valore gastronomico, di matrice classica, tradizionale, anche se inconsueto, nel  quale ciascuna componente della ricetta, caratterizzata dalla combinazione dolce-salato, ha un suo ruolo preciso e dà un contributo netto e riconoscibile all’armonia e all’equilibrio del piatto”. La ricetta marocchina, con mandorle spezzate e uva passa, sentori di cannella e zafferano, acqua di fiori di arancia, zucchero, sale e un pizzico di pepe, mescola la dolcezza della frutta secca e fresca con i sapori più decisi della carne.

2002

ITALIA

Giovanni Torrente, Luigi Pomata
È italiano, il miglior cous cous dell’anno. Dopo quattro anni di partecipazioni senza vittoria, la brigata sardo-siciliana capitanata da Giovanni Torrente e Luigi Pomata si è aggiudicata il primo premio al “Cous Cous Fest 2002” di San Vito Lo Capo.

2001

PALESTINA

Jacob Salbes
Il Miglior cous cous è quello Palestinese. Al secondo posto quello italiano, terzo il piatto preparato dal Marocco: questo il verdetto della giuria del Cous Cous Fest, presieduta da Giacomo Mojoli, vice presidente di Slow Food, e composta da 23 giornalisti ed esperti enogastronomici. Lo chef Jacob Salbes e il suo team, sono stati premiati durante la serata condotta da Paola Saluzzi e Sergio Grasso. La ricetta premiata è intitolata “Pollo disossato al cous cous” e prevede i seguenti ingredienti: semola a grana grossa, petti di pollo, summaq (spezia tipica del sud del Mediterraneo), erbe aromatiche, pinoli e cipolle.

2000

TUNISIA

Lofti Yacoubi
Il cous cous di agnello fresco con carote, patate, ceci, zucca, cipolla, zafferano, cannella e chiodi di garofano preparato dagli chef tunisini si è aggiudicato il premio Miglior cous cous 2000 nell’ambito della Rassegna internazionale di cultura ed enogastronomia del Mediterraneo che si  svolge in questi giorni a San Vito Lo Capo. Lofti Yacoubi, chef dell’Hotel La Bulla Regia di Port El Kantaoui Scusse (Tunisia) ha superato nelle giornate di gara i piatti preparati dai cuochi di Algeria, Francia, Israele, Italia, Marocco e Palestina “per la forza, l’equilibrio dei sapori del cous cous; in particolare per la scelta, l’accostamento e l’impiego degli appropriati e tipici profumi”, questa la motivazione che la giuria internazionale presieduta dal noto gastronomo Edoardo Raspelli ha espresso sul cous cous tunisino.

1999

ISRAELE

Moshe Basson
La delegazione di Israele vince la palma per il Miglior Cous Cous ‘99 assegnata dalla prestigiosa giuria presieduta da Edoardo Raspelli, celeberrimo critico gastronomico, in occasione della serata conclusiva della seconda edizione del “San Vito Lo Capo Cous Cous Fest”, condotta da Puccio Corona. I sapori, i colori e la particolare ed originale coreografia, dove una melanzana, accompagnata da pesce e verdure e adagiata a regola d’arte, avvolgeva il ripieno di cous cous, da cui faceva capolino il melograno hanno vinto il primo premio della rassegna. La ricetta tra innovazione e tradizione è stata proposta dallo chef Moshe Basson della squadra della delegazione di Israele.

1998

TUNISIA

Abdel Amid Alaya, Faouzi Sopissi, Benrhouma Messaouda
Tutto comincia così, un piccolo seme viene piantato sul fertile terreno di San Vito Lo Capo. Una gara amichevole tra sei paesi, la Tunisia premiata per il Miglior Cous Cous: è l’inizio di un’avventura destinata a durare nel tempo. Piccoli germogli di pace crescono.